Con un intervento in Senato, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adoldo Urso, ha bocciato le misure relative all'ecobonus per l’acquisto di auto nuove: “Non hanno avuto effetti sulla produzione”. I fondi, molto probabilmente, non saranno disponibili il prossimo anno.
ADDIO INCENTIVI - "Gli incentivi destinati all’acquisto non hanno avuto effetti positivi sulla produzione. Dobbiamo prenderne atto e concentrare le risorse sugli investimenti”. Con queste parole, il Ministro ha risposto in Senato riguardo alla riduzione dell'80% delle risorse allocate per il Fondo Automotive, come previsto nella legge di bilancio. Il Governo ha deciso di decurtare di 4,6 miliardi di euro il Fondo, destinando una parte dei fondi a coprire le spese militari e le missioni internazionali, il che comporta una drammatica diminuzione delle risorse disponibili per gli incentivi auto previsti nel 2025.
Questo fondo era stato creato nel 2022 dall’amministrazione di Mario Draghi per supportare il settore automobilistico, che stava attraversando un periodo difficile a causa della pandemia e della necessità di ridurre le emissioni di CO2 e inquinamento. Tre mesi fa, però, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, aveva anticipato l’elaborazione di un piano strutturale triennale per ridefinire gli incentivi, proponendo, durante il “Tavolo automotive”, di destinare 750 milioni di euro nel 2025, con un incremento fino a un miliardo di euro all’anno dal 2026 al 2030.
Tuttavia, le risorse sono state via via ridotte, arrivando a 5,8 miliardi stanziati per il 2024, ma ora si prevede un drastico abbattimento a soli 1,2 miliardi di euro, cifra insufficienti per garantire gli attuali incentivi. Di conseguenza, gli ecobonus per l'acquisto di auto nuove previsti per il 2025 non saranno confermati e potrebbero venire completamente aboliti anche per gli anni successivi.
Fonti interne al Ministero delle Imprese e del Made in Italy indicano che i fondi residui saranno principalmente indirizzati al supporto degli investimenti produttivi, in particolare nel settore della componentistica, un punto di forza del Made in Italy. A proposito delle aree di investimento, Urso ha comunicato di aver firmato un provvedimento che prevede l'apertura di un nuovo sportello per i contratti di sviluppo, finanziato tramite il PNRR, destinato alle filiere strategiche nazionali, inclusa quella automobilistica.
Tuttavia, questo taglio implica che tanto i consumatori quanto le aziende si trovino privi di qualsiasi sostegno per l'acquisto di veicoli ecologici e a basso consumo.
Senza dubbio, il Ministro ha riconosciuto che la crisi dell'industria automobilistica è un fenomeno che coinvolge tutta l'Europa e non solo l'Italia; per questo motivo, il governo chiede un intervento da parte dell'Unione Europea, affinché riveda le normative del Green Deal.
La decisione di ridurre i Fondi Automotive per gli incentivi auto del 2025 ha sollevato forti critiche e proteste da parte delle associazioni del settore, poiché non solo limita i sostegni, ma potrebbe anche rallentare la transizione ecologica proposta. La scadenza del 2035 imposta dall'Unione Europea per la commercializzazione di veicoli a benzina e diesel si avvicina e la mancanza di incentivi rischia di ostacolare l'aggiornamento del parco auto italiano.
In aggiunta, esperti avvertono che questo taglio potrebbe rendere l'Italia meno competitiva nel contesto europeo e internazionale, soprattutto considerando che altri paesi stanno, al contrario, incrementando i fondi per promuovere l'acquisto di veicoli a basse emissioni.
Le organizzazioni di settore e le aziende automotive italiane sperano che il Governo possa rivedere questa decisione, almeno parzialmente, ma al momento non sembrano esserci segnali di un cambiamento di rotta.
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